COACHING INTEGRALE®

Il Coaching Integrale® è un metodo che ho creato personalmente per aiutare le persone che si rivolgono a me. Consiste in una serie di interventi integrati tra loro, volti a liberare le risorse e aumentare il potere personale. Tra questi interventi: il rafforzamento dell’autostima e la trasformazione delle convinzioni limitanti consce e inconsce (www.convinzioni.it); il superamento delle paure e il riequilibrio delle emozioni, ottenuti attraverso tecniche di scavo volte ad individuare il problema alla radice del disagio; l'integrazione dell'ombra, la parte di noi rinnegata dove risiede la nostra vera ricchezza; la disattivazione degli autosabotaggi, che ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi o di avere successo nelle nostre attività; il recupero dell'anima, una tecnica sciamanica che ripropongo in chiave di coaching per ritrovare le parti di noi rimaste bloccate nelle esperienze dolorose del passato; il lavoro con gli archetipi, e con le fiabe, potenti metafore che parlano direttamente all’inconscio; la neutralizzazione dei 'benefici secondari' che reggono i problemi, compresi quelli di salute.

Ma, prima ancora, l’individuazione e l’integrazione dei passi evolutivi che dobbiamo compiere quando ci troviamo di fronte alle difficoltà. Scopo del mio lavoro è accompagnare la persona a tornare a sé, perché lì si trova il suo tesoro. Che spesso giace inesplorato. Ma per far questo bisogna aver ben chiara quale sia la direzione.

LA RELAZIONE DI AIUTO

Ogni persona è diversa e ha bisogno di un aiuto diverso. Dico ai miei clienti che ognuno di loro è come un mondo a parte, che mi apre le porte, a volte spalancandole, altre volte solo socchiudendole, a panorami sempre diversi. Anche se in apparenza condividiamo la stessa realtà, ognuno di noi la percepisce in modo diverso da tutti gli altri. Forse è anche per questo che nel nostro intimo ci sentiamo soli. 

Per questo motivo, per aiutare qualcuno bisogna entrare con un piede nel suo mondo, nei suoi paradigmi, nel suo sistema di valori, nei suoi sentimenti, nelle sue emozioni, e in tutto ciò che costituisce la sua propria realtà. Ma solo con un piede. Perché l’altro ci serve come punto di appoggio, come leva, per aiutarlo a venir fuori dalla sua sofferenza, o dallo stato di disagio in cui si trova, qualsiasi sia la causa.

Proprio perché siamo tutti diversi ed ogni caso è a sé, nel tempo ho sviluppato una pluralità di strumenti che mi consentono approcci diversificati: il Coaching Integrale®.

LA DIREZIONE

Quando ci si rivolge a un coach per una seduta è perché si desidera raggiungere un obiettivo, che si tratti di cambiare qualcosa in se stessi o nella propria vita. Anche quando l’obiettivo è ‘solo’ migliorare se stessi o crescere è implicita una richiesta di cambiamento, e cioè un movimento da uno stato attuale (quello in cui ci troviamo), a uno stato desiderato (quello dove vogliamo arrivare). 

Di conseguenza il primo grande punto che tratto è la direzione in cui cambiare, perché, anche se può sembrare strano, spesso avviene che per migliorare una situazione scegliamo una direzione che non è funzionale al raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati e magari neppure ecologica.

La direzione va dunque scelta con estrema cura, altrimenti si rischia di fare dei passi avanti per poi dover tornare indietro, non solo senza risultati, ma anche con una minore motivazione, se non addirittura uno stato di frustrazione che ci toglie energia e fiducia in noi stessi.

La direzione non è così scontata. Vediamo un esempio. Una persona può chiedere aiuto perché desidera rendere di più nello studio, e crede che la direzione sia aumentare le ore di studio, ma questo non è assolutamente detto, perché non è raro che il problema non sia nel tempo dedicato allo studio, ma, ad esempio, nella percezione che la persona ha di se stessa.

Il secondo tema da affrontare è proprio questo: l’immagine che abbiamo di noi.

L’IMMAGINE CHE ABBIAMO DI NOI

L’immagine che abbiamo di noi è fondamentale. Perché i nostri pensieri, i nostri comportamenti, e tutta la nostra vita si organizzano su quest’idea. Ma c’è un problema molto grande che non può essere ignorato. Quello che pensiamo di noi, e di conseguenza l’immagine che ci siamo fatti sul nostro conto, non corrisponde affatto a chi siamo, perché quell’immagine risale ai primi anni di vita, quando cioè non avevamo né le capacità, né il discernimento necessari per conoscerci. Ci siamo quindi conosciuti attraverso gli occhi degli altri, e questi occhi spesso non ci hanno reso giustizia. 

Ristrutturare l’immagine che abbiamo di noi è imprescindibile se vogliamo accedere alle nostre risorse e realizzare noi stessi. Non potremo farlo con un’immagine che ci limita o, peggio ancora, che ci svaluta costantemente. Se c’è svalutazione (conscia o inconscia) dobbiamo lavorare in primo luogo sulla percezione del nostro valore.

Spesso dubitiamo della nostra adeguatezza. Intimamente ci sentiamo dei brutti anatroccoli destinati a rimanere tali. Gli altri ci sembrano migliori e più apprezzati, mentre noi, che pensiamo di essere meno brillanti, ci crediamo destinati a una vita di seconda fila.

Non siamo ancora consapevoli che la nostra autostima dipende unicamente da noi e che nessun giudizio sul nostro valore ha realmente il potere di destabilizzarci, eccetto uno: il nostro. Non sappiamo che è la nostra mente a creare il nostro mondo, non la mente degli altri. Non esiste inadeguatezza se non nella nostra percezione, ed è a quel livello che va estirpata.

L’ESPRESSIONE DEL NOSTRO POTENZIALE

Tutti abbiamo un potenziale che deve essere espresso se vogliamo sentirci pienamente realizzati. Ma questo potenziale è bloccato da molti fattori, come paure, sensi di colpa, zone d’ombra, sabotaggi ed altro ancora. Per liberare le nostre risorse è necessario diventare consapevoli di cosa ci stia bloccando per poi lasciarci alle spalle le nostre zavorre. 

Spesso ci sentiamo come se procedessimo nella vita con il freno a mano tirato. Questa sensazione tradisce la presenza di uno di questi blocchi. 

Anche se siamo abituati a percepirci come unitari, con un’unica mente e un’unica volontà, dentro di noi abitano moltissime personalità, anche molto diverse tra loro, governate dall’inconscio. Se cerchiamo di raggiungere un obiettivo senza controllare che conscio e inconscio siano allineati siamo perlopiù destinati a fallire.

A volte la mente conscia desidera raggiungere un obiettivo ma l’inconscio è di tutt’altro avviso. Questo avviene quando l’inconscio trattiene un segnale di pericolo legato al raggiungimento dell’obiettivo, e possiamo disattivare questo segnale cambiando il pensiero che lo crea.

Potremo raggiungere agevolmente gli obiettivi che ci prefiggiamo quando conscio e inconscio saranno allineati e cioè avranno una volontà univoca. Per questo utilizzo una tecnica di scavo volta a rintracciare l’origine del problema: un vero e proprio tuffo nell’inconscio per liberare le zavorre e recuperare le risorse bloccate. E riattivare così il nostro potenziale.