SALUTE

Il nostro compito non è solo quello di mantenerci in un corpo sano, ma quello di vivere una vita piena e felice, realizzando noi stessi. A volte la perdita della salute ci segnala che ci siamo ben lontani da questo obiettivo. Il processo di guarigione, allora, può essere visto come un'occasione preziosa nella quale rivedere la propria vita al fine di renderla più conforme ai desideri autentici del nostro essere.

Il percorso verso il recupero della salute è da intendersi anche come un percorso verso il recupero della felicità. Il Coaching Integrale® ci guida ad assumerci la responsabilità della nostra salute, ricercando la causa della disarmonia e individuando le azioni correttive da apportare in noi stessi, nelle nostre relazioni e nella nostra vita. A volte, quando usciamo da una malattia importante, la nostra vita è completamente trasformata. In meglio.

LA VERA PREVENZIONE

La salute ha un valore ben limitato se poi buttiamo via la nostra vita considerandola un'esperienza inutile e vuota. La passione per questa esperienza unica che è la vita, l'entusiasmo, la gioia di vivere sono ciò che rende la nostra esistenza degna di essere vissuta. Di rado, purtroppo, viviamo veramente. 

Immaginiamo che la vita sia un dipinto: la tela è la nostra vita, i colori sono i talenti e le qualità di cui siamo dotati e il pennello è la nostra creatività. A volte arriviamo alla fine della vita con una tela invecchiata e ingiallita, sulla quale non abbiamo dipinto praticamente nulla, i nostri colori sono diventati ormai secchi e inutilizzabili, mentre il nostro pennello giace abbandonato accanto ad essi. Se ci siamo dimenticati di dipingere abbiamo mancato il nostro scopo e la salute sarà ben poca cosa. Dedichiamoci dunque a dipingere la nostra tela con passione, creatività, dedizione, gioia: questi sono gli ingredienti di un buon dipinto e di una prevenzione sicura. 

IL SIGNIFICATO DELLA MALATTIA

Potremmo allora dire che la malattia interviene per ricordarci che è ora di riprendere il pennello in mano e di intingerlo nei colori, liberando così la nostra creatività, così come i nostri talenti e le nostre qualità. La malattia denuncia spesso uno stato di ristagno, di mancata espressione di ciò che siamo. Non stiamo facendo fluire la nostra energia e ci stiamo allontanando dalla nostra vera natura.

In questo senso la malattia è un campanello d’allarme che ci avverte che è opportuno apportare dei correttivi. Dove? In primo luogo dentro noi stessi, nella nostra percezione. Non è la tela a non andare bene, e neppure i colori o il pennello: ciò che non va bene è quello che stiamo facendo, o non facendo, con questi strumenti. Ed è lì che dovremo apportare dei cambiamenti.

Ognuno di noi nasce con un bagaglio di qualità e talenti che lo rende unico e speciale. Ognuno di noi porta nel mondo quella nota che solo lui può suonare per contribuire alla sinfonia universale, ma a volte non riconosciamo questa nota e priviamo noi stessi e l’universo di questa bellezza.

BENEFICI SECONDARI 

A volte la nostra mente utilizza la salute per far fronte a situazioni in cui si sente senza via d'uscita. La malattia può modificare delle dinamiche relazionali in modo importante e costituire una sorta di ‘soluzione‘ ai problemi percepiti come altrimenti irrisolvibili. Indagare sulla funzione della malattia, sulle nuove dinamiche che, con la sua comparsa, è venuta a creare, aiuta a rintracciarne gli eventuali benefici secondari.

In questo caso, il Coaching Integrale® guida la persona a lavorare su questi benefici secondari, con l’obiettivo di trovare equilibri più sani. E facilitare così il recupero della salute.

SIMBOLOGIA DEL CORPO

Come la psicosomatica ci insegna, corpo e psiche hanno un grado di connessione molto più stretto di quanto possa in un primo momento apparire. Quando abbiamo un problema fisico, possiamo servirci della simbologia del corpo, osservando quale parte di noi sia stata colpita, e che cosa ci impedisca di fare.

Inoltre, per decodificare il messaggio di un problema fisico è utile risalire alla comparsa dei primi sintomi e chiederci se in quel periodo, o nei mesi antecedenti, sia accaduto qualcosa che ha incrinato il nostro equilibrio. Non limitarsi a curare il sintomo ma indagare e intervenire sulle sue possibili cause emotive, spesso è anche il modo più efficace di risolverlo completamente. 

ATTEGGIAMENTO MENTALE

Mente e corpo sono interconnessi. Pensiero e salute anche. Siamo abituati a sottovalutare i nostri pensieri, credendo che non influiscano su di noi e sulla nostra vita, ma questo è falso. I pensieri non solo influiscono, ma creano. Il pensiero è energia creativa, è l’energia attraverso la quale ogni giorno creiamo noi stessi e il nostro stato di salute.

Il pensiero crea emozioni. Le emozioni influenzano il nostro stato di salute. Paura, preoccupazione, tristezza, frustrazione, rabbia, risentimento, rancore, vergogna, senso di colpa, sono fertilizzanti per il terreno della malattia. Lavorare su di noi per limitare il più possibile questi stati d’animo distruttivi significa agire per la prevenzione e la cura della nostra salute. Non esiste un solo pensiero che non influenzi ciò che siamo. Per questo dobbiamo imparare a disciplinare la nostra mente e ad utilizzarla in modo sano e costruttivo. 

LA MORTE E IL MORIRE

Un'onda è piena d'acqua, ma è vuota di un sé separato. L'onda è una forma che è stata resa possibile dall'esistenza dell'acqua e del vento. Se l'onda considera solo la propria forma, che ha un inizio e una fine, avrà paura della nascita e della morte. Ma se l'onda si considera acqua allora si libera dai concetti di nascita e morte. Se siete un'onda e diventate uno con l'acqua di cui siete composti, se guardate il mondo con gli occhi dell'acqua, non avrete più paura di essere spinti in alto e di ricadere giù. Ma non accontentatevi di mere speculazioni verbali. Dovete scoprire l'unità, sperimentarla e viverla. 
(Thích Nhất Hạnh)

Ci consideriamo onde e non oceano, mentre siamo oceano e non onde. L’identificazione in una forma ci riempie di paura, perché la forma in sé va e viene, ma l’essenza di cui è fatta non scompare: è un eterno divenire vivo. Finché crederemo di essere corpi saremo destinati a temere la morte come la più grande delle sciagure.

Quando invece riusciremo a sentirci ‘vita’, allora sapremo che la morte non esiste. La vita è l’acqua di cui le onde sono composte, non l’onda in sé. Non siamo un corpo, ma la vita che vive dentro il corpo. E la vita non può morire.

MALATTIA: REALTA’ O ILLUSIONE

Se siamo abbastanza curiosi da avventurarci nel cuore delle esperienze potremmo trovare realtà completamente diverse. Potremmo ad esempio scoprire che il nostro corpo non è solido, non è cioè composto da particelle ma da vibrazioni di energia, e questa non è un’ipotesi fantascientifica: è ciò che la fisica quantistica da decenni ha dimostrato.

Ma come può una vibrazione ammalarsi? Roger Penrose, celebre fisico e matematico inglese, ci ha fornito una curiosa definizione del mondo in cui viviamo: “la realtà è una cospirazione creata dall’illusione dei sensi”. Viviamo dunque in una sorta di sogno? La verità è che non possiamo escluderlo. I maestri spirituali di tutti i tempi hanno parlato di illuminazione per indicare il risveglio dal sogno dei sensi. Finché non riconosceremo l’illusione creata dai sensi non sapremo chi siamo veramente. Conosceremo il nostro corpo, ma non la nostra essenza.

In questa visione noi non possiamo ammalarci ma possiamo sognare di essere ammalati. Nel sogno crediamo nella malattia, ma quando ci risvegliamo capiamo che quella malattia non c’è mai stata. Dobbiamo includere la possibilità che la realtà che crediamo oggettiva sia un altro livello di sogno, un sogno della nostra coscienza che si espande attraverso l’esperienza sensoriale.

LA VITA MAESTRA

La vita è la nostra grande maestra, ha una saggezza che è infinitamente più ampia della nostra e dobbiamo imparare ad affidarci ad essa. Qualsiasi cosa capiti, anche se non riusciamo a comprenderla, forse ha un motivo ben preciso ed è sempre per il nostro bene. L’attrito che opponiamo alla vita e agli eventi, purtroppo, ci impedisce di fidarci e affidarci, facendoci vivere male. 

Spesso, invece di accettare la vita così com’è, riconoscendola come un prezioso maestro spirituale, la giudichiamo negativamente e gettiamo via gli insegnamenti che ci porge senza neppure vederli. Questo atteggiamento ci porta a credere che tutto sia privo di senso, che noi per primi siamo privi di valore e, di conseguenza, ci porta dritti all’infelicità.

Se, al contrario, ci apriamo all’idea di essere anime incarnate in un’esperienza umana, anime che hanno scelto di sperimentare questa strana dimensione dominata dall’illusione dei sensi, allora potremo chiederci sinceramente e con curiosità che cosa siamo venuti ad imparare in questo luogo-non luogo che è il pianeta nel quale viviamo.

Non esiste una risposta ‘scientificamente’ certa, ma non è questo l’importante, la sola cosa che conta è che noi troviamo la ‘nostra’ risposta, quella che scaturisce da dentro di noi, perché nessuna spiegazione ‘esterna’ avrà il potere di soddisfarci pienamente. 

Forse potremo scoprire che la malattia esiste solo sul piano dell’illusione corporea. Noi non siamo malati e non ci possiamo ammalare, semplicemente perché l’idea di deterioramento non riguarda chi siamo veramente. Allo stesso modo potremo scoprire che non possiamo morire: ciò che muore è il corpo fisico, non chi lo abita. Tutto il resto è solo illusione.